
OGGI HO LETTO UNA FAVOLA
CHE NON CONOSCEVO.
SIMPATICA E MI HA FATTO
RIFLETTERE.
VE LA VOGLIO RACCONTARE
S I G N I F I C A T I E C O M M E N T I
Questa fiaba dei fratelli
Grimm vuole sottolineare il messaggio dell’ INDIPENDENZA che però deve essere
raggiunta senza perdere di vista la moralità e i sani principi.
L’indipendenza di cui si
parla, naturalmente, è quella nei confronti dei genitori e che deve avvenire
gradatamente, senza paure e fino alla completa maturità; questo passaggio può
avvenire, da parte del bambino, affrontando, alcune prove di vita che, sebbene all’inizio
possano sembrare ardue, rappresentano il normale corso di sviluppo.
Naturalmente tutto per gradi, iniziando dal raggiungimento della maturità
sessuale (sposarsi), passando per il conseguimento dell’indipendenza (cambiare
paese) per raggiungere poi l’autorealizzazione sposando il principe e
smascherando il complotto della cameriera.
Da notare inoltre che la
principessa, nonostante sia il personaggio di spicco nella fiaba, non ha un
nome. Questo non è un caso e nemmeno una dimenticanza; è importantissimo che il
bambino che ascolta la fiaba abbia la possibilità di immedesimarsi facilmente
nel personaggio. L’assenza del nome aiuta il bimbo ad immedesimarsi meglio.
Anche il castigo gioca un
ruolo importantissimo nella comprensione da parte del bambino; spesso gli
adulti sbagliano nel pensare che il racconto di una punizione ritenuta cruenta
possa turbare o allarmare l’animo bel bimbo. E’ vero, invece, l’esatto
contrario perché la punizione rassicura sull’adeguatezza del castigo.
Volendo, poi, gli agganci sono
ancora innumerevoli; tutti da comprendere e sviluppare.
NE DISCUTIAMO ASSIEME?
SEMPRE DISPONIBILE

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